Mutui agevolati in favore dell’imprenditoria femminile in agricoltura
Al fine di favorire lo sviluppo dell’imprenditoria femminile in agricoltura (ex art. 1, comma 504 della Legge 160/2019) le micro, piccole e medie imprese, in qualsiasi forma costituite, potranno ottenere mutui agevolati a tasso zero, nel limite di 300.000 euro, della durata minima di cinque anni e massima di quindici anni, comprensiva di preammortamento.
Il soggetto gestore della misura è ISMEA. L’Istituto si occuperà delle attività di istruttoria, concessione ed erogazione delle agevolazioni, nonché quelle di monitoraggio e controllo previste dal Decreto in commento.
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 212 del 26 agosto scorso è stato pubblicato il decreto del Mipaaf relativo alle misure in favore dell’imprenditoria femminile in agricoltura.
Nello specifico, al fine di favorire lo sviluppo dell’imprenditoria femminile in agricoltura (ex art. 1, comma 504 della Legge 160/2019) le micro, piccole e medie imprese, in qualsiasi forma costituite, potranno ottenere mutui agevolati a tasso zero, nel limite di 300.000 euro, della durata minima di cinque anni e massima di quindici anni, comprensiva di preammortamento.
Per ottenere le agevolazioni in parola, alla data di presentazione della domanda, le imprese devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
- essere regolarmente costituite ed iscritte nel registro delle imprese;
- esercitare esclusivamente l’attività agricola ex art. 2135 del codice civile;
- essere amministrate e condotte da una donna, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola, ovvero, nel caso di società, essere composte per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione da donne in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale iscritte nella gestione previdenziale agricola;
- avere sede operativa nel territorio nazionale;
- essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
- non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
- non rientrare tra le imprese in difficoltà.
I progetti finanziabili devono seguire almeno uno dei seguenti obiettivi:
- il miglioramento del rendimento della sostenibilità globale dell’azienda agricola mediante una riduzione dei costi di produzione, o il miglioramento e riconversione della produzione e delle attività agricole connesse;
- il miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, dell’igiene e benessere degli animali;
- la realizzazione e il miglioramento di infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento e alla modernizzazione dell’agricoltura.
Si evidenzia che i progetti non possono essere avviati prima della presentazione della domanda e devono concludersi entro ventiquattro mesi dalla data di ammissione alle agevolazioni.
Sono ammissibili alle agevolazioni le seguenti spese:
- studio di fattibilità, comprensivo della analisi di mercato. Tale spesa è ammissibile nella misura del 2 per cento del valore complessivo dell’investimento da realizzare. Inoltre, la somma delle spese relative allo studio di fattibilità ed ai servizi di progettazione è ammissibile entro il limite del 12 per cento dell’investimento da realizzare.
- opere agronomiche e di miglioramento fondiario;
- opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili;
- opere per il rilascio della concessione edilizia;
- allacciamenti, impianti, macchinari e attrezzature;
- servizi di progettazione;
- beni pluriennali;
- acquisto terreni. L’acquisto dei terreni è ammissibile solo in misura non superiore al 10 per cento dei costi ammissibili totali dell’investimento da realizzare.
- formazione specialistica dei soci e dei dipendenti del soggetto beneficiario funzionali e commisurati alla realizzazione del progetto.
Si precisa, altresì, che:
- la potenzialità dei nuovi impianti di trasformazione non deve essere superiore al 100 per cento della capacità produttiva dell’azienda agricola oggetto dell’intervento;
- non sono ammissibili le spese sostenute per la costruzione o la ristrutturazione di fabbricati rurali non strettamente connesse con l’attività prevista dal progetto;
- i beni di investimento agevolabili devono essere nuovi di fabbrica;
- non saranno concessi aiuti per investimenti in impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili;
- sono escluse dalle agevolazioni le spese per gli acquisti o per lavori effettuati prima della data di delibera di ammissione alle agevolazioni.
Le domande di ammissione alle agevolazioni devono essere presentate a ISMEA, soggetto al quale sono demandate le attività di istruttoria, concessione ed erogazione delle agevolazioni, nonché quelle di monitoraggio e controllo previste dal decreto in commento.
ISMEA, sulla base delle informazioni contenute nella domanda, accerta la sussistenza dei requisiti soggettivi ed oggettivi previsti dal presente decreto, nonché la sostenibilità finanziaria ed economica della iniziativa. All’esito, dunque, del procedimento istruttorio l’Istituto delibera la concessione delle agevolazioni o il rigetto della domanda, dandone comunicazione agli interessati.
Entro sei mesi dalla comunicazione della delibera di concessione delle agevolazioni, i beneficiari sono tenuti a produrre a ISMEA la documentazione necessaria alla stipula del contratto di mutuo agevolato, ove sono disciplinati i termini e le condizioni per l’attuazione del progetto, nonché i rapporti giuridici e finanziari tra ISMEA e il soggetto beneficiario. Dopo la stipula del contratto di mutuo, i beneficiari devono rendicontare le spese effettuate in un’unica soluzione, ovvero per stato avanzamento lavori (SAL) fino ad un massimo di 3.
Per gli ulteriori e specifici dettagli si rinvia al decreto in allegato.
In occasione di una interlocuzione con ISMEA ci è stato segnalato che allo stato l’Istituto sta procedendo alla stesura dello schema delle istruzioni applicative , da trasmettere al MIPAAF, volte a definire, tra l’altro, i criteri, le modalità di presentazione delle domande e le procedure di concessione dei mutui agevolati (ex art. 13 del decreto).