Donna e Agricoltura: in Italia un’impresa agricola su tre è guidata da una donna
Secondo i dati (2018) del centro studi di Confagricoltura, i titolari delle imprese agricole individuali sono per il 31% donne. E nelle gestioni societarie i soci donne rappresentano il 35%, scende al 23% la quota femminile degli amministratori e al 18% la copertura di altre cariche dirigenziali. Ancora troppo poche. Le imprenditrici agricole generano economia reale. Guidano aziende che spaziano dalla produzione alla trasformazione e alla vendita. Innovano e utilizzano in pieno le tecnologie e l’agricoltura di precisione. Dall’ultimo censimento agricolo si rileva che le imprenditrici agricole sono 500mila.
Sono tante le donne capaci di mettersi in gioco e che rappresentano un’opportunità per il settore agricolo. Questo il parere della Presidente di Confagricoltura Donna, Alessandra Oddi Baglioni: “Il nostro ruolo, negli anni, è cambiato. C’è ancora molto da fare per potenziare l’imprenditoria femminile. Dobbiamo diventare sempre più protagoniste in agricoltura, puntando sulla sostenibilità.”
Esiste una connessione tra partecipazione femminile al mercato del lavoro e crescita economica. La banca d’Italia ha calcolato che, se il nostro Paese riuscisse a raggiungere l’obiettivo di Lisbona dell’occupazione femminile al 60%, il Pil italiano crescerebbe del 7%. In Italia le donne dirigono imprese agricole sul 21% della superficie agricola utilizzabile e producono il 28% del Pil agricolo. La Campania (seguita dalla Sicilia) è la prima regione d’Italia per imprese agricole femminili per un totale di oltre 25mila attività.
“Creare impresa femminile in agricoltura – prosegue Alessandra Oddi Baglioni – non è un ripiego, ma una scelta imprenditoriale. L’agroalimentare italiano è in crescita sui mercati internazionali e una donna che decide d’impegnarsi nel settore primario lo fa perché intende coniugare le sfide di mercato con l’innovazione e la tradizione”.
(da QD)